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Troverete pubblicazioni regolarmente aggiornate su tutti gli studi condotti dall'Unità di epidemiologia della popolazione (UEP).
This study looks at screen time, physical activity, sleep and their changes during the COVID-19 pandemic in children aged 3 to 17. The majority of children followed the recommendations for health behaviour and did not experience any lasting changes linked to the pandemic. However, adolescent girls are at greater risk of adverse behaviours.
Vigorous intermittent exercise, although less frequent than regular moderate exercise, is associated with better physical and mental health and sleep quality - particularly in sedentary people. Sedentary lifestyles are more prevalent among young professionals, who could therefore benefit from advice on vigorous intermittent physical activity adapted to their timetable.
This study assesses screen time among young people, the factors associated with it and its consequences for health. Almost all the children used screens, with a sharp increase in screen time with age. The negative effects observed on quality of life call for close monitoring and appropriate interventions.
This study examines the prevalence, awareness, treatment and control of hypertension in the Geneva population over a twenty-year period. While certain groups remain at risk, the study shows that the prevalence of hypertension and its control have improved overall, with a reduction in socio-economic disparities.
This study shows that emotional eating and body dissatisfaction play a role in the relationship between weight development and mental health. These factors should be taken into account in weight management and psychological disorder prevention strategies.
This study shows that family carers suffered more psychological distress than non-caregivers during the COVID-19 pandemic, and highlights the importance of strengthening support networks as part of public health policies.
This study shows that children and adolescents with special health needs suffered more than others in terms of their physical, psychological and social well-being after the restrictions associated with the COVID-19 pandemic, with no obvious improvement over time.
Questo articolo presenta le ultime raccomandazioni sulla promozione della salute e sulla prevenzione, rivolte principalmente agli operatori sanitari e agli attori della sanità pubblica. Esse sono messe in prospettiva con i dati ginevrini dello studio longitudinale Specchio che analizza lo stato di salute della popolazione ginevrina e i suoi determinanti.
I risultati di questo articolo mostrano che le infezioni da SARS-CoV-2 possono avere effetti a lungo termine sulla salute, aumentando il rischio di sviluppare malattie croniche. Sottolineano la necessità di approcci mirati e di adeguate strategie di salute pubblica per affrontare le conseguenze a lungo termine della pandemia.
Questo articolo dimostra che la diminuzione della frequenza del telelavoro e l'impossibilità di telelavorare sono associate a un aumento dell'esaurimento emotivo e del burnout diagnosticati. Nel momento in cui le aziende ridefiniscono le loro politiche di telelavoro nell'era post-pandemica, dovrebbero considerare l'impatto di questi cambiamenti organizzativi sul benessere dei dipendenti.
Questo studio dimostra che le difficoltà finanziarie percepite sono un predittore significativo di sonno insufficiente, un'associazione che può essere spiegata da fattori psicosociali e, in misura minore, da fattori legati allo stile di vita. Questi risultati sottolineano l'importanza di approcci integrativi per ridurre le disuguaglianze sociali nel sonno.
I risultati di questo studio mostrano che i profili cardiovascolari sono rimasti generalmente sani dopo la pandemia. In particolare, sottolineano che i comportamenti positivi adottati dalle popolazioni dei Paesi sviluppati come la Svizzera potrebbero compensare i potenziali effetti negativi della pandemia.
I dati raccolti ci permettono di determinare la prevalenza, cioè di stimare il numero di casi di malattie e disturbi mentali esistenti nella popolazione ginevrina. Ci consentiranno inoltre di identificare i sottogruppi più a rischio, nonché i fattori di rischio e i fattori protettivi associati a queste malattie. Questi dati saranno utilizzati per orientare le politiche di salute pubblica e ottimizzare il sistema sanitario.
L'obiettivo è studiare i determinanti che influenzano i comportamenti individuali in materia di salute in termini di attività fisica, dieta, fumo, consumo di alcol e altre sostanze (droghe, tranquillanti, ecc.), nonché la mancata richiesta di assistenza sanitaria. Questi dati sono utili per attuare politiche di prevenzione e promozione della salute per la popolazione nel suo complesso o per sottogruppi più specifici. Possono anche essere utilizzati per guidare le istituzioni pubbliche nello sviluppo di misure per la promozione della salute per tutti.
La percentuale di anziani nella popolazione svizzera è in aumento. I dati raccolti attraverso lo studio Specchio consentiranno di comprendere meglio i fattori che promuovono un invecchiamento sano e quelli che possono portare a limitazioni invalidanti o addirittura a patologie nella popolazione anziana. Ciò consentirà di determinare quali misure di promozione e prevenzione sono necessarie per garantire che la popolazione nel suo complesso invecchi in buona salute.
Sebbene il lavoro possa avere un effetto benefico sulla salute, le malattie legate al lavoro sono molte e varie (tumori, disturbi respiratori, disturbi muscolo-scheletrici, disturbi psicologici, ansia e depressione, ecc.)
Ridurre l'inquinamento atmosferico, migliorare la qualità dell'aria interna, ridurre l'esposizione al rumore, facilitare gli spostamenti a piedi e altre attività fisiche, organizzare trasporti pubblici ecologici e accessibili a tutti, incoraggiare la mobilità dolce (zone pedonali, piste ciclabili), sviluppare gli spazi verdi e favorire circuiti brevi di produzione e consumo: sono solo alcune delle principali questioni ambientali di salute oggi, alla luce delle sfide climatiche. Lo studio di Specchio contribuisce a comprendere meglio l'impatto dei fattori ambientali sulla salute e a orientare le decisioni a favore di un ambiente di qualità per tutti.
Le malattie non trasmissibili sono condizioni non contagiose, le più comuni delle quali sono le malattie cardiache e circolatorie, il diabete, il cancro e le malattie croniche di polmoni, muscoli e articolazioni. Dal 1992, lo studio Bus Santé utilizza diversi test e questionari sulla salute per determinare la prevalenza delle malattie non trasmissibili, ossia il numero di casi nella popolazione ginevrina in un determinato momento, nonché i fattori di rischio e di protezione per queste malattie (dieta, stile di vita, attività sportiva, consumo di alcol e tabacco, ecc.)
Il sonno è sia un indicatore di salute sia un fattore associato all'insorgenza di varie malattie. I dati raccolti ci permetteranno di determinare la prevalenza dei disturbi del sonno nella popolazione e di identificarne le possibili cause. Molti fattori possono essere fonte di stress e ansia. L'equilibrio tra lavoro e vita privata, le questioni economiche, il carico di lavoro mentale, l'impatto della tecnologia digitale e degli schermi sulla nostra vita quotidiana, l'alimentazione e molti altri comportamenti salutari possono essere dannosi per la qualità del sonno, che nella maggior parte dei casi si traduce in frequenti insonnie o risvegli notturni.
I test sierologici ripetuti e il monitoraggio epidemiologico effettuato nell'ambito dei nostri studi hanno lo scopo di determinare le variazioni nel tempo del tasso di sieroprevalenza del virus SARS-CoV-2 nella popolazione ginevrina e di studiare le dinamiche immunitarie associate al SARS-CoV-2, nonché la durata e il grado di protezione degli anticorpi anti-SARS-CoV-2.
La pandemia può aver influenzato la vita quotidiana e lo sviluppo dei bambini più piccoli attraverso l'infezione con il virus SARS-CoV-2, a volte con sintomi persistenti (post-COVID), ma anche attraverso il suo impatto su altri aspetti della loro salute (ansia, qualità del sonno, ritiro, cambiamenti nella socializzazione e nell'apprendimento, ecc.)Nell'arco di diversi anni, lo studio SEROCoV-KIDS sta valutando in che misura la pandemia abbia influito sulla salute fisica e mentale, sul benessere, sullo sviluppo, sull'istruzione, sull'ambiente socioeconomico e familiare e sullo stile di vita di bambini e adolescenti.
Ad oggi, la vaccinazione è stata identificata come il mezzo migliore per controllare la pandemia COVID-19. Il monitoraggio effettuato attraverso i nostri studi permette di determinare la percentuale di persone vaccinate e l'impatto delle campagne di vaccinazione nel tempo. Ci permette inoltre di comprendere i fattori determinanti della scelta di vaccinarsi e di studiare i cambiamenti di percezione nel tempo. Tenere conto dello stato di vaccinazione permette anche di studiare il rischio di reinfezione dopo la vaccinazione o dopo una prima infezione "naturale".
Il termine "long COVID" (o post COVID) descrive la malattia nelle persone per le quali i sintomi persistono diverse settimane o mesi dopo l'infezione da SARS-CoV-2 (perdita del gusto o dell'olfatto, tosse, affaticamento, mal di testa, mancanza di respiro, ecc.) I dati raccolti nel tempo nell'ambito dei nostri studi contribuiscono a migliorare le nostre conoscenze su questa nuova malattia e sui suoi fattori di rischio. È inoltre possibile consultare RAFAEL, la piattaforma informativa dell'HUG per il post-COVID.
Lo studio SEROCoV-Schools ha permesso di comprendere meglio le dinamiche di trasmissione del virus SARS-CoV-2 tra i bambini di età compresa tra 1-2 e 6-7 anni che frequentano asili nido e scuole nel Cantone di Ginevra. Questo studio longitudinale è iniziato nel marzo 2021. Comprendeva una componente di sorveglianza durante tutto l'anno scolastico e una componente di indagine, nel caso in cui si verificassero uno o più casi di infezione da SARS-CoV-2 all'interno di una classe. I risultati ottenuti saranno utili per implementare una politica di controllo delle infezioni nelle scuole e negli asili nido basata sull'evidenza scientifica, riducendo così il rischio di infezione tra i bambini e le persone che li circondano.
